TriSongdetsen
Breve biografia di TriSongdetsen il Re del Dharma
Tri Songdetsen ebbe un ruolo molto importante nella storia del buddismo tibetano. È noto come uno dei tre "Re del Dharma" (tibetano: chögyel) che stabilirono il buddismo in Tibet e l'istituzione della scuola Nyingma o "antica" del buddismo tibetano. I tre re del Dharma furono Songtsen Gampo, Tri Songdetsen e Ralpacan.
Tri Songdetsen, figlio di Me Agtsom, il 38° imperatore del Tibet, governò dal 755 d.C. al 797(o 804).
L'impero ereditato da Tri Songdetsen era in qualche modo declinato dalla sua massima estensione sotto il primo re del Dharma, Songtsen Gampo. La disgregazione continuò quando, nel 694, il Tibet perse il controllo di diverse città del Turkestan e quando, nel 703, ci fu la ribellione il Nepal. Nel contempo, anche le forze arabe gareggiavano per l'influenza lungo i confini occidentali dell'impero tibetano. Tuttavia, Tri Songdetsen divenne il più grande sovrano imperiale del Tibet e un impareggiabile benefattore buddista.
Songdetsen divenne imperatore nel 755, alla giovane età di 13 anni. La sua conversione al buddismo avvenne nel 762 all'età di 20 anni. Invitò in tibet numerosi maestri indiani, tra cui Padmasambhava, Santarakshiita e Vimalamitra, al fine di diffondere il vero insegnamento Buddhista.
I due pandit iniziarono fondando Samye, il primo monaster buddhista del Tibet. Numerosi tibetani furono iniziati monaci e si intraprese un vasto progetto di traduzione delle Scritture buddiste dal sanscrito al tibetano classico.
Durante il regno di Tri Songdetsen gli sforzi congiunti di Padmasambhava, Santarakshita e del suo allievo Kamalasila portarono a diffondere la genuina interpretazione della filosofia e del tantra Buddhisti in Tibet.
Kamalasila diffuse l'"approccio gradualista" all'illuminazione, consistente in sadhana purificatrici e le tecniche di coltivazione delle sei paramita. Il ruolo di Kamalashila, inoltre, fu quello di ordinare monaci buddhisti tibetani al fine di propagare la vera filosofia buddhista, così come era fiorita in India.
Il ruolo di Padmasambhava, invece, fu quello di stabilire l'insegnamento del Tantra buddhista
Durante il regno di Tri Songdetsen, si tenne un famoso dibattito lungo due anni, dal 792 al 794, noto in Occidente come il "Concilio di Lhasa" (anche se ha avuto luogo a Samye piuttosto lontano da Lhasa) fuori dalla capitale. Il dibattito sul Dharma si svolse tra il buddista Chan Moheyan, che rappresentava il terza ondata di diffusione Chan in Tibet, e Kamalasila. I realtà, il dibattito si fondava sulle differenze tra le tradizioni buddhiste cinesi e quelle indiane così come si stavano diffondendo in Tibet. In realtà le fonti storiche differiscono sia sulla natura del dibattito che sul il vincitore. Sembra che Tri Songdetsen si schierò con Kamalasila che fu vittorioso nel dibattito.
Tri Songdetsen ebbe quattro figli: Mutri Tsenpo, Muné Tsenpo, Mutik Tsenpo e Sadnalegs.
Il figlio maggiore, Mutri Tsenpo, morì giovane.
Yeshe Tsogyal, in precedenza consorte o moglie di Tri Songdetsen, dopo aver studiato con Padmasambhava,
divenne un grande maestro, e in Tibet è considerata la Madre del Buddismo.
Nel 797, Tri Songdetsen si ritirò a vivere nel palazzo di Zungkar e consegnò il potere al suo secondo figlio, Muné Tsenpo. Da questo punto c'è molta confusione nelle varie fonti storiche e sembra ci sia stata una lotta per la successione dopo la morte di Tri Songdetsen.
Non è chiaro quando Tri Songdetsen morì, o per quanto tempo regnò Mune Tsenpo. Il Testamento di Ba, un testo storico tibetano che potrebbe risalire al 9° secolo, sostiene che Muné Tsenpo insistettè affinché il funerale di suo padre fosse celebrato secondo i riti buddhisti piuttosto che quelli tradizionali tibetani.
Si dice che Mune Tsenpo sia stato avvelenato da sua madre, che era gelosa della bellezza della moglie. In ogni caso, sia l'Antico Libro di Tang che le fonti tibetane concordano sul fatto che, poiché Mune Tsenpo non aveva eredi, il potere passò a suo fratello minore, Sadnalegs, che salì al trono nel'804 d.C.
Il fratello, Mutik Tsenpo, invece, non fu preso in considerazione poiché si era macchiato dell'assassinio di un anziano ministro, e per questo motivo, si trovava in esilio a Lhodak Kharchu vicino al confine con il Bhutan.